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L’assenza del consenso del coniuge non impedisce il trasferimento del bene in comunione( Cass. sent. numero 2202/2013)
Per
richiedere l'adempimento di un preliminare di compravendita di un immobile ed agire quindi per l'esecuzione in forma specifica, non c'è bisogno che il contratto sia stato firmato da entrambi i coniugi che si trovano in regime di comunione legale. E' quando ricorda Nel caso preso in esame una società di costruzioni aveva acquistato un immobile ed aveva invitato i venditori a comparire dinanzi al notaio. Avendo già versato una caparra, l'acquirente aveva dichiarato di mettere a disposizione dei venditori il prezzo residuo. Non avendo avuto riscontro la società dava inizio alle azioni legali chiedendo che venisse emessa sentenza per produrre gli effetti del contratto non concluso.
L'immobile acquistato era però di proprietà non solo del convenuto ma anche di sua moglie che, non aveva mai firmato il contratto. La donna quindi nel costituirsi in giudizio dichiarava di aver avuto conoscenza del preliminare solo dopo aver ricevuto la notifica della citazione.
I Giudici della Suprema Corte hanno ricordato che "l'assenza del consenso del coniuge non impedisce il trasferimento del bene, ma lo rende solo annullabile". Infatti - spiega
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